Con questo termine si intendono tutte le sostanze capaci di combattere ogni tipo di microrganismo dannoso per l’uomo e per il suo ambiente.

Si comprendono pertanto: insetticidi, acaricidi (combattono gli acari delle derrate), anticrittogamici i fungicidi (combattono le muffe), erbicidi (contro le erbe infestanti), nematocidi (combattono i molluschi del terreno), limacidi (combattono le lumache ed altri molluschi del terreno), rodenticidi (contro i roditori) ed i corvicidi (contro gli uccelli predatori dei raccolti).

Si stima una presenza di circa 600 principi attivi commercializzati sotto forma di 45.000 – 50.000 formulazioni differenti con un’utilizzazione pratica di circa 2 miliardi di kg l’anno. I pesticidi sono oggetto di innumerevoli studi che hanno portato alla luce molti dei loro effetti negativi in seguito all’ingestione delle derrate contaminate.

Senza dubbio i vantaggi conseguenti all’utilizzazione di queste sostanze nella pratica sono notevoli: numerose malattie come la malaria sono state totalmente o quasi debellate grazie all’eliminazione dei suoi vettori, come allo stesso tempo hanno permesso di eliminare alterazioni e infestazioni che non avrebbero consentito il raccolto di molte colture.

I rischi derivanti dall’uso di pesticidi nella pratica possono riscontrarsi , in seguito ad assunzione per via orale, inalatoria, o dermica, e a livello dei residui nei prodotti agricoli destinati all’alimentazione animale e umana. La tossicità dei pesticidi dipende da molti fattori fra i quali, in primo luogo, la via di penetrazione ed il loro metabolismo nell’organismo.

I pesticidi possono penetrare nell’organismo per via respiratoria: è la più temibile in quanto l’aria del polmone, venendo a contatto con il sangue, immette direttamente in circolo il pesticida; Per via cutanea: la sua pericolosità dipende dalla liposolubilità del composto e dallo strato della cute; per via digerente: è eccezionale nel caso di avvelenamenti acuti ma è la più importante nel caso di ingestioni ripetute di piccole quantità.

L’ingestione dei pesticidi può dare origine a:
Intossicazioni acute o subacute: conseguenti all’ingestione di un’unica dose e presentano una sintomatologia variabile a seconda del pesticida interessato;
Intossicazioni croniche: si osservano per lo più in ambienti professionali e presentano una sintomatologia molto varia;
Intossicazioni a lungo termine: i due rischi da tenere in considerazione sono l’azione mutagena e cancerogena

Uno dei metodi di contaminazione più frequente nell’utilizzo improprio di pesticidi in agricoltura così come nel trattamento terapeutico degli animali consiste nel non rispetto dei tempi di sospensione che devono intercorrere tra trattamento e raccolta del prodotto destinato all’alimentazione, oppure dosaggi troppo elevati, o ancora trattamenti nei locali in cui vengono conservate le derrate alimentari.